MAZZARRI "IO SONO IL PRIMO TIFOSO"

Le parole del mister nerazzurro in conferenza stampa alla vigilia di Fiorentina-Inter, sesta giornata di campionato

APPIANO GENTILE - Ricominciare a vincere in campionato e trovare la continuità di rendimento. Queste le sfide di mister Walter Mazzarri alla vigilia della delicata trasferta di Firenze contro i Viola.

La partita di coppa ha alleggerito la pressione?
"La pressione ce la siamo messa da soli prendendo una scoppola. Come facciamo sempre analizziamo le partite che si perdono ma anche quelle che si vincono e ieri l'abbiamo fatto".

Come è possibile che molti giocatori abbiano i crampi?
"Le energie si consumano non solo quando con il dispendio muscolare, con la corsa, i salti e la forza, molte volte si spendono tante energie anche con il cervello e l'utilizzo degli zuccheri. Se si consuma tanto con la testa è perché siamo tesi e vorremmo mangiare l'avversario. Su questo l'allenatore lavora in modo da trovare la giusta misura per affrontare le partite. Il calcio, come dico, è attenzione, non tensione. Le pressioni, quando un ragazzo arriva in un club come questo, sono superiori a prima, ma io lo vedo solo da un punto di vista positivo, perché i ragazzi ci tengono. Per assurdo con il Cagliari si è giocato molto tempo in dieci e nessuno aveva i crampi. In quel caso si è giocato sotto ritmo e spero sia una partita isolata".

Secondo lei qual è il problema da risolvere nell'immediato? Problema di approccio? Di Cattiveria? Di attenzione?
"Un insieme di queste cose, molti fattori devono concorrere per ottenere il risultato. Non sempre la prestazione corrisponde al risultato, se avremo la pazienza di aspettare verranno i risultati".

Cosa si può dire dei fischi e della frattura con il pubblico?
"Dalle prossime partite parleremo di campionato quando si prepara il campionato e di coppa quando si prepara la coppa, a questa domanda non rispondo".

Zeman ha detto che gli è sembrato di vedere una squadra che non gioca di squadra ma sulle individualità.
"Dopo le partite siete bravi a mettere le parole in bocca alle persone. Nel discorso che ha fatto Zeman, che conosco da tempo, probabilmente ha espresso un concetto. Se entriamo nello specifico, anche Ibarbo salta avversari individualmente. Se ci sono tanti giocatori di qualità bisogna anche lasciargli un po' di spazio per non fare lo schema esatto. E' una valutazione in base alla rosa a disposizione. Credo di essere conosciuto da sempre a Coverciano per l'organizzazione maniacale delle squadre".

Che partita si aspetta con la Fiorentina?
"Partita difficilissima, è una squadra che non fornisce punti di riferimento. Montella non lascia mai punti di riferimento, anche se cerchiamo di essere organizzati è complicato perché fanno molto movimento, non si può sapere chi è la punta, sono bravi a tenere la palla. Squadra difficile anche se hanno qualche defezione e giocatori importanti fuori".

Con riferimento a quanto detto recentemente durante le partite: si può lavorare sulla questione attributi? Gli arrivi di Vidic, Medel, Osvaldo aiutano?
"In panchina ho il diritto e dovere di dire ai miei giocatori quello che reputo giusto, al 90° spiegherò quello che ho detto, i giocatori sanno che è fatto per stimolarli, è un elettroshock. In passato ho usato anche termini molto più forti".

L'idea di giocare con Fiorentina e Napoli può essere più agevole?
"Nel calcio italiano non c'è mai una partita scontata. Nel processo di crescita bisogna guardare solo noi stessi, cercare la migliore condizione e mettere in difficoltà qualunque avversario. Sappiamo cosa dobbiamo fare e cerchiamo di farlo al meglio. Se poi le avversarie sono talmente forti da superarci bisognerà accettare la sconfitta".

Non vuoi parlare dei fischi, ma la sensazione è che dopo la partita di giovedì tu sia meno sereno rispetto alle altre conferenze stampa.
"Per voi la serenità è fare un sorriso finto, io sono sempre stato antipatico. Ho sentito cose che non mi sono piaciute, ma se anche dovessi vincere cinque partite in fila sarei arrabbiato se dovessi sentire cose che non mi piacciono. Se sento cose giuste ne faccio tesoro, alle ingiustizie reagisco così".

Dopo la sconfitta, in questi giorni, quali sono le critiche rivolte a te e alla squadra che hanno dato più fastidio?
"Quando finisce una partita e dopo aver capito l'ambiente conosco già quello che verrà scritto. Io devo solo allenare, purtroppo alcuni critici influenzano la gente allo stadio che si può fare un'idea non reale. Io faccio il mio lavoro, voi fate il vostro, non ci sono problemi".

C'è stato un black out nella partita con il Cagliari. In settimana i ragazzi hanno perso delle certezze? Anche con il Qarabagh la squadra sembrava impaurita.
"Dopo la batosta e dopo quello che ci siamo detti, ci si potrebbe ricordare, nelle critiche sulla partita, che si è giocato dal ventesimo circa, in dieci. Tutti si sono scordati che il resto della partita è stata giocata con un uomo in meno, che nel calcio moderno è fondamentale. Credo che i ragazzi, dopo aver fatto bene con l'Atalanta e aver preso una batosta, non fossero contenti. Ci sono diverse reazioni, una può essere bloccarsi. Ecco perché ringrazio la curva che ha incitato dal primo all'ultimo minuto. Questo è il modo per sostenere la propria squadra. Faccio notare che quella squadra che tutti hanno sottovalutato ha pareggiato, meritando di vincere, con il St.Etienne, terzo in classifica nel campionato francese, che non è tanto inferiore a quello italiano, forse non è neppure inferiore. Dunque il Qarabag è una signora squadra. Quindi ho detto ai miei giocatori che hanno fatto una grande gara, non facile".

Visto il cambiamento societario, cosa si può dire sugli obbiettivi?
"Vedo una società unita, dal capo della comunicazione ai miei collaboratori, al team manager, tutti al lavoro per tornare ad essere competitivi nel più breve tempo possibile in base ai parametri economici. Purtroppo è mancato un risultato ma questo mette forza addosso per reagire".

Dopo più di un anno che è all'Inter, si sente di mandare un messaggio ai tifosi per far capire loro quanto lei è interista?
Può dirci qualcosa sulle condizioni di Palacio?

"Chi mi conosce sa che non saluto gli arbitri e gli avversari. Io non sono un attore ma un allenatore, sono arrivato in base a quanto fatto prima. Io penso a lavorare bene e dare il massimo, non cerco applausi o cori ma cerco di dimostrare con il lavoro. Chi va in curva conosce l'Inter, si informa e io dopo un anno sono andato per la prima volta a ringraziarli, perché dopo un anno conosco davvero il pianeta Inter e mi sono reso conto che loro cercano davvero di stare vicini alla squadra. Ecco perché sono andato a ringraziarli, non per la vittoria ma perché si sono comportati, secondo me, in modo esemplare.
Palacio sta un po' meglio ma non è al 100%, benediciamo la sosta. Lui stesso sa che quando sta beene è fondamentale, quando non sta bene non può esprimere al meglio la grande classe che ha".

Alla luce delle ultime prestazioni, investirebbe di nuovo 20 milioni su Hernanes?
"Per me Hernanes è servito ad esempio ad arrivare al quinto posto. Quest'anno è appena iniziato, ha fatto partite buone e altre meno buone. E' chiaro che da lui ci si può aspettare di più, ma ci sono squadre che fanno investimenti anche molto superiori. Il prezzo di Hernanes è relativo".

Quali sono le condizioni degli indisponibili?
"Dodò pare che stia bene ma oggi lo verifico. Devo fare quelle che ho chiamato le consultazioni. Oggi sento tutti, faccio un allenamento, domattina darò una seconda occhiata a tutti e valuterò chi mi può dare garanzie".

Stai creando il fortino? Noi contro tutti?
"Spero di sì, abbiamo visto un incidente come quello con il Cagliari e speriamo di dare le risposte giuste. Speriamo di far vedere su un campo difficile come quello di Firenze le risposte. Parlo di una squadra vera, che abbia voglia. La squadra c'è e lotterà fino all'ultimo secondo".

Hai evocato il rumore dei nemici...
"Io sono molto umile, essere accostato a un allenatore come lui è un onore. Faccio tutto quello che posso per lavorare bene, poi lasciamo stare gli accostamenti".


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LIVE! DIRETTA CONFERENZA STAMPA DI MAZZARRI PRIMA DI FIORENTINA-INTER 4.10.2014

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