I MONDIALI DI JÜRGEN, IL NERAZZURRO DI GERMANIA

Negli Usa Klinsmann è conosciuto per aver guidato la nazionale tedesca, non tutti sanno del suo passato nerazzurro

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MILANO - Compirà 50 anni il prossimo 30 luglio, Jürgen Klinsmann, 40 reti in 123 presenze in nerazzurro, la Supercoppa italiana 1989/90 e la Coppa Uefa della stagione successiva nel suo palmares. Stasera sfida la Germania di Joachim Löw in Brasile, quello stesso Löw cui affidò la nazionale tedesca nel 2003 quando ritenne che il suo periodo da ct fosse da chiudere. 

Jurgen è sempre stato un personaggio particolare. Ha saputo dimettersi in un mondo dove si preferisce farsi allontanare profumatamente pagati. Non si è mai sentito un divo, piuttosto un cittadino del mondo curioso di esserlo. All'Inter è arrivato nel periodo dei "tedeschi" e dei colori nerazzurri non si è mai dimenticato. Ci diceva tempo fa: "C'è un Jurgen interista dentro il mio cuore. Penso sia impossibile trascorrere un periodo all'Inter e passare oltre, far finta di nulla. Il nero e l'azzurro ti si dipingono addosso, li ritrovi ogni volta che torni sul Lago di Como, che incontri vecchi amici o compagni in Italia, che vedi San Siro anche solo in televisione. Io trovo meraviglioso che la gente in Italia mi riconosca ancora. E quella festa del Centenario dell'Inter nel 2008, in cui il pubblico ci ha salutato con un lunghissimo applauso, è stata bellissima. Quando ci si guarda indietro, è vero che magari ci si ricorda un gol. Io mi ricordo quello contro l'Aston Villa a San Siro per la Coppa Uefa che aveva riaperto le nostre sorti in Europa, ma sono le persone che ti porti dentro".


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