MILANO - È già festa. Gli Allievi sono campioni d'Italia. Tra un gavettone e l'altro, tra i sorrisi e la soddisfazione per aver raggiunto questo traguardo così prestigioso, Roberto Scarpini ha raggiunto al telefono Roberto Samaden, responsabile tecnico del settore giovanile. "C'è davvero una grandissima festa - dice Samaden -, era quasi impossibile entrare negli spogliatoi".
C'è soddisfazione per tutto il movimento che tu guidi. È il premio per il lavoro di tutti.
"Ci tenevamo tantissimo sia io, sia Piero Ausilio. Era un chiodo fisso che avevamo da tempo. È un premio per il lavoro di tutti, di tutte le persone del settore giovanile che ha una continuità mostruosa come dimostrano le 22 finali dell'ultimo decennio".
Non a caso negli ultimi 10 anni l'Inter è la società che ha vinto più titoli di tutti. Questo vuol dire senza dubbio che c'è una base molto solida.
"Sì, è una base che parte dal lavoro iniziato con il dottor Moratti che ci ha permesso di iniziare un percorso che sta continuando con il presidente Thohir. Poco fa mi ha mandato un messaggio dall'Indonesia per far sentire le propria vicinanza. Ci sono due persone che è giusto citare in questo momento: Gigi Casiraghi e Luciano Castellini. Due persone la cui saggezza è preziosa per tutto il settore giovanile".
Subito dopo è il momento di Gianmario Corti, allenatore appena laureato campione. "È una grandissima soddisfazione - dice Corti - figlia di anni di lavoro e che ripaga tutto lo sforzo dell'intero settore giovanile".
Certo che li hai allenati bene sui calci di rigore. Dopo la semifinale con il Parma, la finale con il Milan...
"Sapevamo che il Milan è una grande squadra. È stata una partita giocata alla pari. Il rigore è un gesto tecnico che va allenato e i ragazzi sono stati bravi. Poi, c'è anche il discorso della tensione". Ci sono dei ringraziamenti particolari? "Ringrazio il responsabile che ci ha creduto. Ringrazio i miei colleghi allenatori, il mio staff. Tutti noi partecipiamo a questa festa. Nessuno escluso".