MAZZARRI "IL DERBY È UNA PARTITA SPECIALE"

"Ma questo non mi condiziona nel lavoro, cerco di dare i giusti input per fare del nostro meglio. Rispetto per il Milan ma paura per nessuno"

APPIANO GENTILE - "Ho grande rispetto del Milan, prima di perdere a Roma stava giocando meglio dell'avversario. Il Milan è in evoluzione", Walter Mazzarri lo sottolinea subito, alla vigilia di un derby che come sempre è e sarà infuocato, per quello che la stracittadina significa per Inter e Milan.

Nessun vantaggio, quindi, va dato all'avversario da un punto di vista della formazione, motivo per cui Mazzarri dribbla tutte le domande in tal senso: "Non mi sembra che Seedorf abbia detto chi gioca, perché lo devo dire io?", sorride il tecnico, di fronte ai quesiti che non si placano: "Jonathan? E' uno dei dubbi che posso avere, devo capire come sta, deciderò all'ultimo chi mi sembra più idoneo per partire dall'inizio. Andreolli? E' importante che dopo un anno che non è mai stato impegnato abbia fatto la partita che ha fatto, poi nel fare le scelte si guarda alla forma e alla continuità. Si è avvicinato agli altri come rendimento, anche in chiave prossimo anno. Guarin? In una rosa di un certo tipo ci vuole alternanza. Io guardo il momento, la forma, le logiche di squadra, sono scelte naturali. Alvarez sta bene, non so ancora quanti minuti ha però. Nagatomo? Ha avuto un bel rendimento, l'ho visto bene, spero sia al top della forma, quando sta bene garantisce qualità e quantità".

Chi ha più da perdere in questo derby tra Inter e Milan? "Non è un problema che mi pongo, io cercherò di dare tutti gli input che servono per fare il meglio".

"Da un punto di vista dell'adrenalina il derby si sente, ma questo non mi condiziona nel lavoro. E' sempre un'emozione diversa e - se ne dovessi fare tanti - sempre lo sarà", sottolinea il tecnico.

In generale, poi, Mazzarri spiega che "i bilanci si fanno alla fine, mancano tre partite, tutte e tre importanti". Bilanci sulla squadra, su se stesso e sui singoli giocatori, spiega alla luce delle domande che gli vengono poste in ottica calciatori in scadenza: "Con la Società si è detto di aspettare l'ultima giornata per fare le valutazioni. Quando sarà chiuso il campionato vedremo".

A Mazzarri viene poi chiesto di Mauro Icardi e se possa essere etichettato come un bad boy: "A me stimolano i ragazzi non banali, mi piace avere dialogo con loro. Icardi, da quando ha potuto allenarsi con regolarità, si comporta da professionista, ogni volta che varca il cancello del centro sportivo".

Con il tecnico si sposta poi l'attenzione sulla presenza ieri ad Appiano Gentile di Massimo Moratti e di Handy Soetedjo al centro sportivo, per seguire l'allenamento: "Quando in una società c'è coesione e sintonia a livello di intenti è importante, penso che la presenza del presidente onorario insieme a Soetedjo sia stata importante, la squadra vede una società unita vicino".

Infine, un commento sulla situazione calcistica italiana in generale: "Il calcio sia di club che a livello nazionale non può essere sempre al top, c'è la crisi in Italia, ne risente anche il calcio. Ne hanno risentito club storici, l'Inter, il Milan, è un momento di transizione, ne risente tutto il calcio italiano, ma sono convinto che lavorando bene, con le idee chiare, si possa tornare competitivi".


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