MILANO - Cominciamo col dire che lui è uno di quelli che non avrebbero bisogno di presentazioni. Un giocatore di anni che oggi sembrano lontani secoli, non tanto per l'età, anzi, quanto più perchè il calcio da allora è cambiato e sta cambiando radicalmente, come tutto.
Parliamo di uno che molti giovani tifosi possono aver visto solo raccontato in cassetta, vissuto attraverso le parole di qualcuno che al tempo c'era e si godeva le gesta sue e di quell' "Inter dei record". Partite, gol, emozioni che si tramandano ancora oggi di padre in figlio.
C'è da scommettere che tutti, ma proprio tutti gli interisti finirono per tifare Germania (dell'Ovest, proprio un'altra epoca...) in quella finale di Coppa del Mondo giocata a Roma, dove lui si prese la responsabilità di calciare il rigore più importante della storia di una nazione intera, o almeno di una parte di essa.
Erano anni, quelli, in cui i soprannomi erano pochi e per pochi. Lui, per tutti noi, è sempre stato semplicemente Andy. E tanto bastava.
Andy Brehme, 154 presenze con la maglia dell'Inter e nerazzurro per sempre, che vinse Coppa UEFA, Supercoppa italiana e quell'indelebile Scudetto dei record. Ve lo ricordate adesso?
Oggi Andy Brehme torna a Milano e risponderà alle domande che voi tifosi potrete porgli attraverso l'hashtag #askBrehme. Un'occasione da non perdere per interagire con chi ha contribuito a scrivere la storia nerazzurra.
Le domande migliori verranno selezionate e Andy vi risponderà con un tweet dal profilo del club @inter!
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