APPIANO GENTILE - "Quattro anni non si dimenticano, sono stati belli ed intensi, ma in questo momento la mia testa è al preparare al meglio i miei ragazzi, che siano coscienti di quanto potrà succedere domani. Cercherò di dare più input possibili ai miei, conosciamo la forza del Napoli", sottolinea nel corso della conferenza stampa Walter Mazzarri.
"Abbiamo fatto degli errori nelle ultime partite, soprattutto nell'ultima, ma abbiamo lavorato tanto in questa settimana - spiega il tecnico -. Credo di aver fatto un buon lavoro insieme ai ragazzi, mi aspetto di vedere tante cose migliori domani".
Ma quale sarà l'accoglienza riservata a Mazzarri dal San Paolo? "Le persone intelligenti ed equilibrate penso che sappiano riconoscere i meriti delle persone. Tutte le tifoserie mi hanno sempre voluto bene, vuol dire che i tifosi percepiscono cosa fa un professionista per la squadra. Tutte le tifoserie devono rispettare quella che è la scelta che uno fa alla fine di un mandato. Non faccio previsioni, accetto quello che accadrà. Questa gara si gioca in un ambiente in cui i tifosi hanno talvolta fatto la differenza. Ho cercato di far capire ai giocatori l'ambiente che troveremo. La squadra nostra deve crescere tanto anche a livello di personalità".
Al tecnico, alla luce di quanto scritto su alcuni quotidiani, viene poi chiesto se percepisca una rottura in Società e quale sia il suo commento sull'ipotesi De Boer in nerazzurro: "Sono tredici anni che faccio l'allenatore a certi livelli, secondo me sono tutti discorsi abbastanza improbabili questi, non esistono, io non ho percepito nulla di ciò, io ho sentito assolutamente il contrario. Mi sembrano cose atte a cercare di creare problemi dentro al nostro staff. Il mio dovere sarà di non ascoltare niente e nessuno, siamo concentrati a fare bene sul campo. All'interno c'è grande sintonia. E l'Inter, tra l'altro, sta facendo oltre le migliori aspettative. Ci sono anche mancati dei punti, alcuni meritatamente altri no, ma a livello generale stiamo facendo un percorso importante. Ricordiamoci che per noi questo è un anno zero e le milanesi stanno facendo una politica diversa, costretti da necessità economiche. Vi voglio raccontare un aneddoto: appena arrivato a Milano, ad agosto, un giorno - anche se io esco poco - ero fuori e i tifosi che mi fermavano mi chiedevano di riportare l'Inter in Europa. In questo momento noi siamo già piazzati per un posto in Europa mentre i tifosi me lo chiedevano al tempo quasi come se fosse impossibile... Io dico ai ragazzi che non ci dobbiamo accontentare e cercare di arrivare il più in alto possibile, ma non dimentichiamoci da dove partiamo. Anche altre squadre blasonate hanno avuto degli anni zero. Anche il Barcellona, per citarne una: ci fu un momento in cui partirono da zero, investendo sui giovani, poi il tempo ha dato loro ragione. Io sono un uomo di fatti e di poche parole, non mi piace parlare tanto e mi piacerebbe che voi stessi giudicaste in base al campo, in base al rapporto tra il rendimento e quello che il valore della squadra. Questo invece spesso è il mondo del 'così è se vi pare', si può dire, si può fare, si può inventare".
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