MILANO - Quante volte abbiamo sentito paragonare un confronto tra due allenatori a una partita a scacchi? Accade per l'intuizione, la pazienza e l'attenzione necessarie ad 'azzeccare la mossa'. Il 2 dicembre il parallelismo tra calcio e scacchi si è colorato di nerazzurro, quando nell'Hotel Regina Maria a Roma il ventitreenne trevigiano Danyyil Dvirnyy si è aggiudicato il 73° Campionato Italiano Assoluto di Scacchi, con il punteggio di 8 su 11.
In Italia da quando di anni ne aveva tredici, il giovane campione è un grande tifoso dell'Inter, cui è legato non solo dalla fede sportiva ma anche da suggestivi parallelismi, ancora loro. Il giovane nato a San Pietroburgo ottiene il titolo di Maestro Internazionale nel gennaio del 2010, qualche mese prima che l'Inter salga sul tetto d'Europa, completando così lo storico 'Triplete', unica squadra italiana ad aver mai realizzato la più grande delle imprese calcistiche continentali. Finita qui? No, perché il nerazzurro Danyyil risulta essere ad oggi l'unico giocatore italiano ad aver vinto i tre diversi titoli nazionali nel gioco veloce degli scacchi, un'altra Tripletta non da poco. Dulcis in fundo, il neo Campione d'Italia ha acquisito il titolo di Gran Maestro proprio durante la manifestazione che lo ha visto trionfare lunedì scorso. Coincidenze più che parallelismi? Probabilmente no, perché negli scacchi, come nel calcio, nulla va lasciato al caso.
