BELFODIL "VORREI ESSERE UN ATTACCANTE PURO, MA SE TOCCO POCO LA PALLA..."

L'attaccante attraverso le domande dei tifosi su "InterNOS": "Ci sono attaccanti che possono non toccare la palla per 40' minuti e poi fare gol. Io se non tocco palla mi sento scarso..."

APPIANO GENTILE - Timido, ma dallo sguardo sempre sorridente. Così Ishak Belfodil si presenta ai tifosi attraverso la puntata odierna di "InterNOS", l'appuntamento settimanale con i protagonisti del mondo nerazzurro.

"Io lavoro ogni giorno per guadagnarmi un posto in campo, - racconta in studio a Nagaja Beccalossi e Roberto Monzani -, ma è chiaro che in una grande squadra come l'Inter la concorrenza è elevata. Penso che abbiamo fatto un buon inizio di stagione e con un gruppo ancora cosi nuovo non era facile. Io mi sento meglio ogni giorno di più e spero, prima o poi, di avere non un posto da titolare perchè significa poco visto che si cambia molto da una partita a un'altra, ma di essere sempre in forma".

Sarà l'obiettivo di Belfo, la cui avventura in nerazzurro è iniziata con un Ramadan durante il ritiro estivo: "Non era la prima volta che lo facevo. Era la prima volta che capitava proprio durante il ritiro, questo mi ha dato un po' più fastidio, ma non ho mai pensato che non ho giocato benissimo perchè avevo seguito il Ramadan. Le moschee ci sono anche a Milano, purtroppo non siamo in tanti algerini, però ci sono tanti egiziani".

Ricordando la sua esperienza a Parma: "In realtà penso di aver fatto vedere poche cose, spero con il lavoro di poter arrivare a sfruttare tutte le cose che posso fare. Quando ho saputo che l'Inter mi voleva ero felicissimo. Emozionato? No, perchè rimango sempre molto calmo anche se dentro di me sono molto felice. Non mi piace esternare tanto i miei stati d'animo".

Si parla poi di ruoli. Attaccante, trequartista, mezza punta avanzata, come si vede Belfodil? "A me piace giocare da prima punta - spiega -, ma se non tocco la palla per troppi minuti mi sento inutile alla squadra. Non posso dire che il ruolo che mi piacerebbe di più è l'attaccante puro perchè ci sono attaccanti che possono non toccare la palla per quaranta minuti e poi fare gol. Io se non tocco palla, anche dopo aver fatto due gol, mi sento scarso. Anche solo un passaggio, ma ho bisogno di toccare palla".

Allenarsi con Diego Milito: "Adesso lo vedo tutti i giorni, lui è una persona molto simpatica e normale e non fa vedere di essere un campione speciale quale è. Magari quando andrò via io o andrà via lui, mi dirò: 'Caspita, hai giocato con Diego Milito!".

Più cattiveria sul campo, anche questo viene chiesto a Belfodil dai tifosi che scrivono a Inter Channel: "Me lo dicono anche gli allenatori...- riflette Ishak - e hanno ragione: devo essere più cattivo davanti alla porta per attaccare il portiere. E' un aspetto sul quale devo migliorare".

Si parla anche di nazionale ("Abbiamo una buona squadra con tantissimi giovani che giocano in grandi club. Possiamo fare bene") e del paragone con Benzema: "E' un accostamento che mi piace, anzi diciamo che non mi dispiace perché lo vedo come un complimento però non ci penso più di tanto, non mi monto certo la testa".

"Del calcio italiano mi piacciono gli stadi, purtroppo non sono sempre pieni, ma sono belli. - continua Belfodil -. San Siro è bellissimo ed è bello anche l'Olimpico così come lo stadio di Torino. In Francia una partita si vive in modo nettamente diverso rispetto all'Italia, qui si è molto più attenti'.

E' Ricky Alvarez il compagno che più lo ha impressionato: "Non capisco come mai le persone lo criticassero così tanto perchè anche l'anno scorso secondo me giocava bene e dribblava l'avversario".

Riparlando poi della conferenza stampa di presentazione con Mauro Icardi quando a Ishak fu chiesto se era possibile parlare di amicizia nel calcio e lui aveva risposto di no, Belfodil spiega: "E' stata interpretata male la mia risposta. Io avevo capito male la domanda e pensavo che mi chiedessero se nel calcio ci fossero nemici. Se sono amico di Mauro? Certo, con lui mi trovo bene, parliamo e scherziamo. Abbiamo lo stesso obiettivo e anche in allenamento ci troviamo bene a giocare insieme".

Anche con Ishak Belfodil si chiude con un botta e risposta.

Hai paura di volare?

"No però in America abbiamo preso una turbolenza e tutti abbiamo avuto paura".

Che cos'è la passione?

"E' ciò che ti fa seguire quello che senti".

Che domanda faresti ai giornalisti?

"Ma nulla...le domande le fanno loro. E' quello il loro lavoro".

Punto debole del tuo carattere?

"Sono un po' timido, ma quando poi prendo confidenza parlo anche troppo...".

Punto di forza?

"Il mio carattere perchè sono cresciuto in zone non facilissime e mi aiuta tanto nei momenti di difficoltà".

Sai cucinare?

"No".

Piatto preferito?

"A Parigi mangio spesso a casa perchè mia mamma fa dei cibi algerini. Qui in Italia mi piacciono molto la pasta e la pizza".

Sei scaramantico?

"No".

Numero uno al mondo?

"La mia mamma".

La prima cosa alla quale pensi la mattina?

"Prego. Ogni mattina alle 6 e poi torno a dormire un altro po'".




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INTERNOS PUNTATA 4 - ISHAK BELFODIL

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