APPIANO GENTILE - E' già il momento di Cagliari-Inter, dopo sole 64 ore dalla fine di Inter-Fiorentina. Poco tempo per recuperare e poco tempo per provare come scendere in campo nella nuova sfida: "Ma non cerco scuse, perché domani dobbiamo fare lo stesso una grande partita, nonostante il poco tempo - sottolinea Walter Mazzarri -. Certo che se si stesse più attenti a fare le cose uguali per tutti... Se almeno l'avessimo giocata alle 20.45... Adesso, per esempio, ho lasciato di corsa il campo per venire da voi, poi partiamo subito... Vorrei che ci fosse più attenzione. Però questo non deve essere un alibi, anche se a volte anche 7-8 ore in più fanno la differenza".
"Oggi - prosegue il tecnico prima della partenza per Trieste - è l'unica volta che non ho potuto dare le maglie e tutto resta in alto mare fino a domani mattina, non ho neanche avuto tempo di parlare con tutti i giocatori. Andrò a sensazione, tenendo conto che vorrei tenere una fisionomia ma anche cambiare il giusto. Poi devo considerare che Jonathan è stato cambiato sfinito, che anche Cambiasso stesso era sfinito, che stanchi erano pure Palacio e Alvarez... Se dovessi per esempio rinunciare a Cambiasso mi dispiacerebbe in questo momento, perché è al top. Chi potrebbe sostituirlo? Quello che ad oggi mi sembra più adatto è Kuzmanovic, direi, ma ci penserò. La verità è che c'è troppo poco tempo per recuperare. E ora devo valutare tutto, capire: cercherò di mettere la squadra che mi darà più garanzie. Devo anche valutare chi, tra quelli che giocano meno, è più attento alla fase tattica, perché è vero che loro lavorano in 22 e fanno tutti i doppi ruoli ma ci sono quelli che hanno capito di più e quelli di meno".
Mazzarri si concentra quindi sull'avversario: "Il Cagliari ha un bravissimo allenatore, che fa giocare bene la sua squadra, con giocatori di alto livello alcuni e di buono altri. Se non stiamo attenti, se non facciamo tutto al meglio, quella di domani potrebbe essere la buccia di banana in un momento di euforia. Quando inizio un percorso cerco di dare tutto me stesso ai ragazzi e quindi dico 'giochiamocela', io cerco di dare tutto ai miei giocatori, il dovere che ha l'allenatore è arrivare in un'azienda e cercare di far rendere al massimo i propri giocatori".
Tra le incertezze, una certezza, Mateo Kovacic dal primo minuto: "E' davvero l'unica certezza che ho. E' rientrato, ha fatto bene soprattutto l'ultima volta e merita di partire dall'inizio, ora dovrà dimostrare di meritare questa fiducia".
Infine, a partire da una domanda sulle questioni arbitrali scaturite nell'ultima giornata, viene chiesto al tecnico se teme i fantasmi che l'arbitro Rocchi può evocare: "Non credo ai fantasmi. Non entro in questo argomento, se ci fossero cose che ci dovessero riguardare direttamente ne parlerò".