MILANO - Alessandro Villa di Inter Channel ha incontrato al Centro Sportivo "Giacinto Facchetti" il neo allenatore della Primavera nerazzurra, che non ha nascosto tutta la sua gioia ed il suo entusiasmo per questa nuova avventura.
Ecco il testo dell'intervista:
Benvenuto a Salvatore Cerrone sulla panchina della Primavera dopo tanti anni di Inter. Quali sono state le prime reazioni?
"Chiaramente contentezza. Ringrazio ancora una volta il Presidente Moratti di avermi dato questa possibilità di allenare la Primavera, che per tutti gli allenatori delle giovanili penso sia l'obiettivo finale. Contentezza e allo stesso tempo pronto per cercare di iniziare a fare bene, già al lavoro per cercare di mettere giù delle basi che siano buone per la prossima stagione."
Per non metterle pressione, gli ultimi 4 allenatori della Primavera hanno tutti vinto almeno un trofeo, Esposito, Pea, Stramaccioni e Bernazzani...
"Speriamo bene di continuare in questo modo! Chiaramente questo è un passo in avanti per me e so benissimo che sarà più dura non tanto come lavoro sul campo ma come gestione dei ragazzi. Sono pronto e so benissimo che devo fare un lavoro di preparazione dei giocatori per la Prima Squadra, a maggior ragione in questa categoria: il mio lavoro rimane quello di cercare di fare maturare questi ragazzi il prima possibile e portarli in Prima Squadra, qualora fossero chiamati. Poi chiaramente sul campo vedremo di fare buone cose, di cercare di giocare a calcio e fare un buon calcio. E se vincessimo... non guasta mai!"
Lei ha esperienza all'Inter da tantissimi anni, quanto si sente diverso come allenatore rispetto a quando hai cominciato?
"E' chiaro che questi 13 anni sono stati bellissimi e mi hanno dato molto come allenatore, ogni categoria che ho fatto mi ha dato qualcosa, fatto maturare e fatto cambiare modo di allenare e mentalità. L'ultima con gli Allievi è stata una grossa esperienza a livello di metodologia di allenamento, come rapportarsi coi ragazzi, che più grandi sono e piu manifestano problematiche diverse. Per me è stato un percorso di accrescimento come allenatore, sul piano tecnico e anche fuori dal campo. Son stati 13 anni bellissimi e spero di continuare..."
Cosa cercherà di trasmettere ai tuoi ragazzi?
"Quello che ho fatto fino ad ora: il mio credo è quello di vedere una squadra che giochi a calcio ma anche che si diverta. Ho sempre detto ai ragazzi che se si divertono giocano bene e vincono. In questa categoria bisogna stare attenti a tutte le cose, ad ogni particolare, però vorrei vedere la mia squadra che va in campo e che faccia gioco. Un gruppo compatto che attacchi e difenda tutti insieme."