MILANO - Non è l'unica cosa divertente nel percorso della mostra sul Mago e il Paròn, ma senz'altro è l'idea più vicina al cuore dei tifosi. L'ingresso alle sale di Palazzo Reale, a Milano, adibite all'esposizione curata con sensibilità e passione da Gigi Garanzini, è fatto di due tornelli, uno nerazzurro e l'altro rossonero. Si sceglie da che parte stare e si dà vita a un derby inedito, al momento in netto vantaggio l'Inter.
Ieri in giornata Cesare Maldini ha riabbracciato Sandro Mazzola e Mario Corso, in serata gli invitati al 'vernissage' erano numerosissimi, Francesco Toldo è arrivato fra i primi, Luisito Suarez, Gianfranco Bedin ed Egidio Morbello (che chiuse la sua carriera in nerazzurro proprio nella stagione del primo scudetto del Mago, 1962/63) chiaccheravano insieme, mentre Ivan Cordoba ripercorreva le origini dei colori cui si è legato prima da giocatore, poi da team manager, con la curiosità di chi riscopre una città e un calcio diversi. Proprio Milano è lo sfondo di questo ritratto di due allenatori profondamente distanti, ma anche amici. Milano, che diceva Franco Arturi, vicedirettore della Gazzetta dello Sport, è forse l'unica città in Italia dove due squadre rivali lo sono, ma con profonda civiltà. Da lui la proposta di ribattezzare le due vie davanti alle curve a San Siro (via Achille e via Fetonte), e dedicarle a Helenio Herrera e a Nereo Rocco. Il primo passo il Comune lo fece intitolando ad Angelo Moratti il piazzale dello stadio, che per inciso si rifà il look a partire dalla prossima stagione. Lavori lunghi, che in tre anni porteranno San Siro ad essere più adeguato al calcio odierno.