MILANO - Il capino Javier Zanetti è intervenuto telefonicamente al TG delle 13 di Inter Channel il giorno dopo l'infortunio al tendine d'Achille del piede sinistro.
Inter.it vi offre la versione integrale di quanto dichiarato dal campione nerazzurro ripsondendo alle domande di Roberto Monzani:
Zanetti, tantissimi messaggi di tifosi e attestazioni di stima da parte di tutti per quello che si può considerare come il secondo infortunio un po' lungo della tua carriera?
"Sì, lo so. Ringrazio tutti i nostri tifosi, i miei colleghi e tutta la gente che mi è stata vicina in questo momento. Sono cose che fanno parte del nostro mestiere. Dopo l'operazione dovrò già pensare alla riabilitazione per tornare a giocare. Nella mia testa c'è questa convinzione, farò tutto con grande calma per cercare soprattutto di guarire bene e poi per rendermi disponibile per qualsiasi cosa".
Ieri sera, all'uscita dal Policlinico San Matteo di Pavia hai dichiarato di aver sentito un gran male al momento dell'infortunio. Che cosa hai pensato in quel momento?
"Mi sono reso subito conto che si trattava di qualcosa di grave e che poteva essere il tendine. Però è capitato, è stata una giornata sfortunata. Ma ripeto: fa parte del mio mestiere, è capitato in un momento della mia carriera a quasi 40 anni. Per fortuna nel corso della mia carriera non ho avuto infortuni gravi, questo direi forse è il primo. Con tutta serenità cercherò di guarire, soprattutto, di stare meglio".
Che cosa rispondi a quelli che dicono che, all'età di quarant'anni, sia difficile riprendere a giocare?
"Credo che ognuno si possa esprimere come vuole. Ripeto: la mia intenzione è quella di guarire bene e poi fare la riabilitazione con lo staff medico e atletico che abbiamo che è uno dei migliori. Dopo, quando mi sentirò bene, vedrò di tornare per giocare. Credo che, dopo una carriera come quella che ho fatto, vorrei fare almeno un'altra partita davanti ai miei tifosi. E mi augurio che sia più di una".
Tutti i tuoi compagni erano molto colpiti per quello che ti è accaduto: hai detto loro qualcosa di particolare?
"Tutti i miei compagni hanno dimostrato un grandissimo affetto e, soprattutto, erano dispiaciuti per quello che è capitato. L'ho detto anche ieri a Pavia: ringrazio tutti per le dimostrazioni di affetto nei miei confronti ma ora bisogna stare vicino a questi ragazzi, soprattutto in questo finale di stagione che non è semplice perchè siamo contati. Loro hanno bisogno del nostro sostegno, io sarò un tifoso in più e sono certo che daranno il massimo per cercare questa qualificazione all'Europa League".
Tantissime attestazioni di stima da parte dei suoi colleghi di altre squadre, da allenatori, insomma da chiunque. E' in questi momenti che si capisce di aver fatto in carriera qualcosa di grande al di là dei trofei alzati?
"Sì, credo che questa sia la cosa più importante. Credo che la mia sia stata una carriera nella quale tutti abbiano apprezzato il mio comportamento dentro e fuori dal campo. E questa testimonianza di tutto l'ambiente sportivo mi fa un grandissimo piacere".
Questa settimana di Inter Channel sarà interamente dedicata a te. Faremo rivedere tutte le partite nelle quali hai segnato. Ci vuoi dire tu da quale preferisci partire?
"La finale a Parigi, il mio primo trofeo e un gol importante. Poi fate voi, sono pochi i gol ma tutti belli e importanti. Vi ringrazio per questa testimonianza di grande affetto di tutti voi e di tutti i tifosi dell'Inter che, da quando sono arrivato, mi hanno fatto sentire come un figlio".