MILANO - Un grande tifoso, un tifoso di confine sul serio, considerando che la vita di Gino Strada è andata molto lontano da San Siro e dall'Italia. È nato come oggi nel 1948 a Sesto San Giovanni, laurea in medicina, alla Statale di Milano negli anni caldi, in cui si cercava un mondo migliore, e poi la scelta di un percorso durissimo, rischioso, in territori dove la guerra o diventa il tuo ritmo di vita oppure è qualcosa di appena passato che lacera ancora il territorio. Emergency nasce da questa scelta, prima in sordina, poi sempre più conosciuta. Opera dove le mine antiuomo covano trappole mortali nei campi, provocano mutilazioni, in ultimo anche nel campo della cardiochirugia infantile in Africa. La voce di Gino Strada, chirurgo di guerra, è diventata sempre più conosciuta, ha preso posizioni precise e non solo nell'ambito medico. Deciso, come sa esserlo solo chi non crede nel conformismo o nelle frasi di facile pietismo, perchè ha vissuto e operato in comunità in cui è stato visto come un fratello, è un uomo che ha creduto nell'impossibile e lo ha reso possibile. L'Inter lo ha affiancato quando era a Kabul, in Cambogia, di recente a Karthoum, con raccolte fondi. Oggi gli facciamo molti auguri, e li facciamo anche ad Emergency, con un angolo di cuore nel ricordo di Teresa, moglie e compagna preziosa in questo percorso di vita. (sw)