EMERGENCY, DIAMO I NUMERI GIUSTI 5.000.000, 2.500, 90, 60.800

I pazienti curati in diciannove anni, il costo di un intervento di cardiochirurgia su un bambino in Africa, i minuti dell’asta, il ricavato

MILANO - Giovedì sera allo stadio, fa bene tornarci con una prospettiva completamente diversa da quella della partita. La squadra arriva alla spicciolata, c'è anche Milito e si rivede Castellazzi, Ivan Cordoba è elegantissimo, Andrea Stramaccioni entra in sala con Stefano Filucchi, Marco Fassone li raggiunge, la famiglia del Presidente c'è, lui anche, ci sono altri amici. Omettiamo le cariche e l'elenco preciso, occuperemmo spazio e lo spazio va dedicato a Emergency. È un'asta fra chi sa l'importanza di sostenere l'impegno di chi cura al limite del mondo, in sedici Paesi, chi ha bisogno.

Primo numero: cinque milioni di gente fra guerra e povertà in diciannove anni.

All'asta vanno le opere di Marco Lodola, artista poliedrico, che con Sanrio Foundation, ha creato delle lampade coloratissime ispirate ai veri personaggi di Emergency, quelli che la vivono in prima persona. Ha orchestrato Smemoranda, l'Inter ha dato una mano determinante, Enrico Bertolino è il battitore d'asta, Enzo Iachetti dà una mano sia al battitore, già affiancato da Nico Colonna, sia all'asta, visto che alza la mano varie volte, Gino e Michele ci sono, c'è Ron, si respira la consapevolezza di voler fare qualcosa di concreto e la soddisfazione di poterlo fare.

Il secondo numero che diamo, è questo: 2.500.

Sono 2.500 gli euro che fanno il confine fra vivere e morire, in Africa, a Karthoum, per un bambino che ha bisogno di un intervento cardiochirurgico. Oppure, in quell'ospedale in Afganistan che l'Inter ha costruito anni fa, sono il necessario per tirare avanti un altro giorno.

Lo dice, con il coraggio del padre Gino Strada e il garbo che ha sempre avuto sua madre Teresa, Cecilia Strada, oggi al timone di Emergency.

Il terzo numero che diamo è 90, i minuti di una partita. L'asta dura novanta minuti e raccoglie 60.800 euro.

Adesso bisognerà destinarli, esiste anche il Programma Italia. Nel 2006 Emergency ha aperto a Palermo, un Poliambulatorio per garantire assistenza sanitaria gratuita ai migranti, con o senza permesso di soggiorno, e a tutti coloro che ne abbiano bisogno. Un secondoPoliambulatorio ha iniziato le attività a Marghera (VE) il 2 dicembre 2010. Da metà dicembre 2012 Emergency opera a Sassari con uno sportello di orientamento socio-sanitario. Due ambulatori mobili portano assistenza sanitaria dove più c'è bisogno. Il personale opera a titolo gratuito.

Non c'è buonismo, in questa asta, neanche quel tratto di astratto supporto benefico che contraddistingue cose, anche meritevoli, del genere. C'è amicizia, collaborazione e consapevolezza. É un passo ulteriore di una lunga alleanza, fra Inter ed Emergency, che ha avuto in Milly Moratti una ispiratrice costante. La serata finisce a focaccia, prosciutto e salame, rigorosamente a chilometro zero. (sw)


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