APPIANO GENTILE - Alla vigilia di Cagliari-Inter Andrea Stramaccioni fa il punto sulle condizioni dei giocatori: "Dietro, in difesa, abbiamo Juan Jesus, Samuel, Ranocchia e Silvestre. Metterò in campo chi sta meglio. Matias è rientrato da un lungo infortunio, Andrea dal Cluj purtroppo ha sempre giocato stringendo i denti e questo gli fa onore, cercherò di mettere in campo i giocatori che stanno meglio".
In proposito inevitabile una domanda su Rodrigo Palacio: c'è forse qualche piccola speranza di averlo mercoledì? "Credo di no", risponde il tecnico.
A Stramaccioni vengono poi riportate le dichiarazioni di Tommaso Rocchi dei giorni scorsi, quando l'attaccante aveva detto che per lui non ci sarebbe stato problema a giocare gare ravvicinate: "Deve essere pronto per forza... (sorride il tecnico, ndr). Peccato che il suo gol non sia coinciso con una vittoria, ma penso che lui sappia gestirsi, sicuramente sarà chiamato a essere in campo".
Poi un pensiero, anche questo accompagnato dal sorriso, a proposito della gara di Coppa Italia del 17 aprile, in riferimento alla situazione degli infortunati: "Quando la gara è stata spostata abbiamo pensato 'Meno male che giochiamo il 17 aprile, così ce li abbiamo tutti...'. L'avevamo pensato quando c'era stato lo spostamento, allora c'era Cassano infortunato, adesso...".
Il discorso si sposta poi sui giovani, in chiave anno prossimo. In particolare a Stramaccioni viene chiesto di Bessa: "Il discorso dei giovani credo che vada monitorato con attenzione, alcuni saranno pronti altri avranno necessità di fare esperienza. Longo e Duncan hanno dimostrato di essere cresciuti, Bessa è stato condizionato dall'infortunio".
Il tecnico si sofferma poi su Alvarez: "E' un esterno destro d'attacco nel 4-3-3 o un trequartista di destra. Questo lo so bene ma so anche che può fare bene pure a sinistra, ha bisogno di continuità e di un pizzico di fortuna. Contro l'Atalanta ha fatto quasi la seconda punta, in un modulo differente può agire sia a destra che a sinistra".
A Stramaccioni viene poi chiesto dell'obiettivo Europa e di quale sia il suo pensiero sulla possibilità di ritrovarsi nuovamente in Europa League, competizione che pesa molto anche sulla gestione del campionato: "Non c'è questo tipo di ragionamento, noi dobbiamo portare l'Inter in Europa. Io alla Champions ci crederò fino a quattro punti di distanza con una sola gara. L'Europa League ha sorpreso un po' tutti, abbiamo fatto tesoro di questa esperienza, la cosa importante sarà nel caso non ripetere gli errori fatti, non calcolando l'ingerenza della partita di giovedì notte sul campionato".
Infine una domanda su un giocatore considerato in orbita Inter, Nainggolan: "E' il prototipo del centrocampista moderno, ma è un giocatore del Cagliari. Ci piace ma è fuori luogo parlarne".