MILANO - Nella giornata di oggi, il responsabile del Settore Giovanile dell'Inter, Roberto Samaden è stato ospite negli studi di Sky Sport 24 per parlare della stagione, mai così vincente, lasciata alle spalle e di quella che si aprirà ufficialmente il prossimo sabato, con l'esordio in campionato della Primavera nerazzurra contro l'Atalanta (centro sportivo "Giacinto Facchetti", ore 15).
"Quella appena passata è stata una stagione bellissima, abbiamo vinto anche in Europa e credo sia stata questa la cosa più difficile. E' stata un'annata bellissima e sono fiducioso che si possa ripetere", spiega Samaden che poi, a proposito dell'abbassamento del limite di età dai 20 ai 19 anni per le formazioni Primavera, spiega: "Era ora perchè da noi molto spesso i ragazzi rimangono come dire imprigionati in quella formazione. Tuttavia, l'Inter in questo senso, era già abituata da un po' perchè la nostra rosa aveva un'età media bassa rispetto alle altre".
"Bianchetti, Duncan, Mbaye, Livaja - solo per fare alcuni nomi -, che siano italiani o stranieri in qualunque annata l'Inter aiuta a fornire giocatori importanti alla prima squadra. Non solo da noi, ma in tutti i Settori Giovanili d'Italia, ci sono giovani interessanti, certo è che bisogna avere un po' di pazienza e di fiducia per dare loro spazio. In questo senso, credo sarebbe efficace l'esistenza delle cosiddette squadre "B", perchè il passaggio diretto di un calciatore classe '93 alla prima squadra è effettivamente difficile, mentre in tal modo si darebbe la possibilità di crescere e migliorare con un po' più di tranquillità", continua Samaden.
A proposito di validi "prodotti" del vivaio nerazzurro, è inevitabile parla poi di Lorenzo Crisetig: "Credo sia un talento - spiega il direttore del Settore Giovanile -, forse non sarà un giocatore tra i più fantasiosi, ma è un centrocampista con tantissime qualità e, tra l'altro, è un bravissimo ragazzo quindi credo che dopo un anno di serie B ci metterà poco a trovare altro spazio".
Superato l'argomento relativo a Giampaolo Pazzini ("Preferisco non dare troppi giudizi sul calcio dei grandi, ma farà bene anche al Milan", replica Samaden), si arriva a parlare della cessione di Mattia Destro da parte dell'Inter: "Il compito del Settore Giovanile è quello di scovare e preparare i giocatori, che poi possono andare in prima squadra o altrove. In quel momento la strategia della società era corretta e orientata a dare comunque pezzi importanti a una squadra che poi, non dimentichiamocelo, è stata quella che ha vinto il triplete. Rimpianti di esserci lasciati sfuggire la coppia Destro-Balotelli? Ci sono momenti e momenti, si è arrivato a vincere quello che si è vinto anche grazie a chi è stato sacrificato. I tifosi devono pensare anche che dietro le strategie di una società ci sono operazioni legate a particolari momenti. Io sono dell'idea che tutto abbia una logica".
L'ultima domanda per Roberto Samaden ha a che fare con un passato che lega Antonio Cassano a quella che da oggi è diventata la sua squadra, l'Inter: "Si, è vero, Antonio sostenne una settimana di allenamenti nel nostro Settore Giovanile, come lo ha fatto in altre squadre. Il giocatore fu giudicato positivamente, ma non si poteva spostare dalla sua città, da Bari, perchè a 11 anni non poteva essere trasferito".