LONDRA - E' Primavera d'Europa: ai danni dell'Ajax l'Inter conquista la prima edizione della Next Generation Series, il nuovo torneo europeo riservato ai giovani, 6-4 dopo i calci di rigore. Lo fa prima di tutto grazie al cuore, un cuore grandissimo, che la vede lottare per 120 minuti (1-1 nei tempi regolamentari, 3 traverse nei supplementari), addirittura in inferiorità numerica dal 70', e arrivare a opporsi a tutto. Altro che piccola Inter, questa è una grande Inter e il futuro le sorride.
A Londra è appuntamento con la storia e il presidente nerazzurro Massimo Moratti se lo gode da vicino: la prima Champions Under 19, un traguardo straordinario e di assoluto prestigio, entra in bacheca. E i ragazzi di Stramaccioni meritano elogi a non finire, per come resistono, non mollano, attaccano. Ottima la loro prova, che sfata anche il tabù dei rigori.
Ma partiamo dall'inizio: allo stadio "Brisbane Road" sventolano le bandiere nerazzurre ad accogliere l'undici scelto da Stramaccioni, lo stesso che mercoledì ha battuto l'Olympique Marsiglia. I nerazzurrini si stringono in cerchio per darsi la carica, su di loro sono posati gli occhi del presidente, in tribuna insieme al figlio Giovanni. Il futuro dell'Inter passa anche da qui.
A incitare la squadra non manca ovviamente l'amministratore delegato Ernesto Paolillo, insieme al responsabile del settore giovanile Roberto Samaden.
Ad opporsi al 4-3-2-1 nerazzurro un 4-3-3 molto dinamico e mobile dell'Ajax (carnefice di Barcellona e Liverpool), che inizialmente manda un po' in sofferenza la nostra Primavera, che riesce comunque a mentenere equilibrio grazie anche a uno spiccato spirito di sacrificio, pure degli attaccanti. Da subito è lotta a centrocampo, con entrambe le squadre che danno prova di lucidità, ma con il brivido che percorre le schiene nerazzurre poco dopo il quarto d'ora. A salvare l'Inter c'è però Di Gennaro, con una parata che vale un gol (16'): sull'angolo battuto dall'Ajax il portiere nerazzurro blocca un pallone - colpito in rovesciata da Klaassen - che sbatte sul palo prima di venir arpionato dal numero uno. Ed è proprio dopo aver rischiato grosso che l'Inter trova maggiore incisività e riesce a imporsi meglio a centrocampo, trovando densità, per poi tentare il contropiede, con Romanò, Bessa e Longo. Ed ecco che al momento giusto arriva la zampata vincente: è quella di Longo, al 45' del primo tempo, con un sinistro a incrociare su assist straordinario di Bessa, su azione innescata da Pecorini. Implacabile il diagonale dell'attaccante: per lui - che aveva segnato il gol del 2-0 contro il Marsiglia - è il quinto centro nella NextGen.
Il primo tempo si chiude con i nerazzurri in vantaggio, che vengono però acciuffati a inizio ripresa, al 49', da Denswil: punizione impeccabile la sua, da manuale, imprendibile per Di Gennaro. Tutto da rifare ma i ragazzi di Stramaccioni non si lasciano deprimere e continuano a lottare. La situazione, però, si complica ulteriormente a 20 minuti dalla fine della ripresa: al 71' il direttore di gara Collins sceglie per l'espulsione di M'Baye per un intervento su Veltman, decisione quanto meno eccessiva che lascia la Primavera nerazzurra in dieci. Entra in partita Alborno alla mezzora, al posto di Livaja, con Di Gennaro che all'80' però - proprio in uno scontro con quest'ultimo - si fa sfuggire il pallone per poi recuperarlo in due tempi. L'Inter fatica, in dieci uomini non potrebbe essere altrimenti, eppure non molla, nonostante il brivido del 90', con Klaassen che colpisce la parte alta della traversa: si va ai supplementari.
E si riparte da una traversa, quella di Crisetig su punizione, al 2'. Il lavoro di sacrificio dei nerazzurri prosegue, encomiabili da quando in inferiorità numerica. Bessa e Romanò duettano e si conquistano un calcio d'angolo, con Van der Hart che però dice di no all'italo-brasiliano dopo il velo di Longo. L'Inter ha ritrovato aggressività e si vede per come riesce a chiudere i varchi agli avversari, gestire le ripartenze e rendersi pericolosa. Al 18' Denswil sfiora la doppietta personale, su punizione, con Di Gennaro sulla traiettoria: a dire no è però ancora una volta la traversa. Prova a rispondere l'Inter con un missile di Longo, che scheggia pure lui la traversa. Incredibile il cuore dei nerazzurri, insieme al lavoro della difesa, che riesce a far scattare il fuorigioco che vanifica la rete dell'Ajax a quattro minuti dalla fine dei tempi supplementari.
Si va ai rigori e dopo tre tiri - tre gol dell'Inter (Bessa, Duncan, Alborno) e due dell'Ajax - Di Gennaro para su Veltman. Poi è il turno di Longo, che va a segno, e il portiere nerazzurro para anche su De Bondt: è esplosione di gioia ma l'arbitro, incredibilmente, la strozza facendo ripetere. Al secondo tentativo De Bondt la mette dentro ma Crisetig, ultimo a tirare, non sbaglia e porta l'Inter in trionfo.
E' il momento di esultare, questa volta davvero: Romanò, il capitano, può alzare al cielo di Londra il meritato trofeo. Grazie ragazzi, eroi e campioni d'Europa.